Una donna come cofondatrice del Taijiquandi Jan Silberstorff
Traduzione dal tedesco in inglese a cura di Michael Vorwerk
Traduzione in italiano a cura di Eugenio Tufino
Pubblicato su ARTI d’Oriente -Agosto/Settembre 2006
Sommario: In questo articolo viene riportata una importante scoperta sulle origini del Taijiquan. Storicamente si tramanda che Chen Wangting si ispirò per creare il Taijiquan al trattato di alchimia interna daoista denominato “Huang Ting Jing”. Il Maestro Jan Silberstorff ha intuito, e si tratta di una ipotesi innovativa anche in Cina, che l’autore di questo trattato fu una donna. Questa ipotesi quindi porta alla affascinante conclusione che una donna rivestì un ruolo importante nella nascita del Taijiquan.
Chen Wangting è generalmente accreditato ufficialmente come il padre fondatore del Taijiquan stile Chen. Dallo stile Chen in seguito si sono sviluppati tutti gli stili di famiglia conosciuti di Taijiquan.Dopo il cambio dalla dinastia Ming a quella Qin, Chen Wangting, un generale con una grande esperienza sul campo di battaglia, si ritirò in solitudine nella sua casa nel villaggio natale di Chenjiagou a studiare le dottrine daoiste e l’alchimia interna. A partire da questi due aspetti, l’arte marziale e l’alchimia interna, egli creò un nuovo sistema d’arte marziale orientato alla salute.Questa arte divenne successivamente celebre in tutto il mondo con il nome di Taijiquan. Nella sua ricerca di questa nuova arte di combattimento Chen Wangting si riferì principalmente a due lavori classici. Uno è lo: “Ji Xiao Xin Shu – Nuovo Libro di Tecniche Efficaci“ (1575) che fu composto anche esso da un generale della dinastia Ming, Qi Jiguang (1528 – 1587) e l’altro è lo: “Huang Ting Jing (Huang ting nei wai yu jing jing – Il Classico della Corte Interna sulla Terra di Giada)”, un classico daoista sullo sviluppo dell’energia interna e sulla giusta condotta di vita.Basandosi sulla sua profonda esperienza e su questi due trattati, Chen Wangting combinò le tecniche delle arti marziali con un lavoro sulla conduzione dell’energia interna.Il lavoro di Qi Jiquang descrive le caratteristiche principali delle arti marziali cinesi del suo tempo e ne evidenzia le tecniche più importanti. Chen Wangting basò le sue tecniche principalmente sul capitolo quattordicesimo: “Quang Jing – Le Caratteristiche Principali dell’Allenamento nelle Arti Marziali” del lavoro di Qi Jiquang. Lo “Huang Ting Jing” è composto invece essenzialmente da 39 capitoli in forma di versi riguardanti l’appropriata condotta di vita, nutrizione, sessualità e in particolare lo sviluppo dell’energia interna.Sebbene siano disponibili molte informazioni certe sull’autore dello “Ji Xiao Xin Shu“, non esiste quasi nulla di pubblicato fino ad ora sulla paternità dello “Huang Ting Jing“.In seguito alle mie ricerche e grazie all’aiuto di Wang Ning, Ken Rose, Jarek Szymanski e del Gran Maestro Chen Xiaowang sono arrivato all’intuizione che come autore del “Huang Ting Jing“ può essere considerata soltanto la signora Wei Huacun.Lo “Huang Ting Jing” si originò inizialmente dal “Huang Ting nei jing jing” costituito da 36 capitoli, scritto all’incirca 250 anni dopo Cristo all’inizio della dinastia Jing. Secondo il materiale originario della Chengdou Zhongjiao Xueyuan, una associazione di studi daoisti in Chengdou (Repubblica popolare Cinese), l’Imperatore Jing Wudi nell’anno 288 D.C. fece si che lo Huang Ting Jing fosse esteso con una seconda parte chiamata “Huang ting wai jing jing – Il Classico della Corte Gialla sulla Terra Esterna” e costituita da tre capitoli. Notevolmente più tardi, durante le dinastie Sui o Tang o anche Song, si dice sia stata aggiunta una terza parte, chiamata “Huang ting zhong jing jing – Il Classico della Corte Gialla sulla Terra di Mezzo“. Questa terza parte in ogni modo è generamente meno apprezzata delle precedenti, poiché è essenzialmente un estratto semplificato delle altre due.La paternità del principale lavoro del Huang Ting Jing è attribuita esclusivamente alla persona di Wei Huacun, che si dice abbia scritto e/o compilato e anche pubblicato lo “Huang Ting Jing” durante il terzo secolo dopo Cristo. A Wei Huacun si arresta la possibilità di risalire indietro. Non si può esser sicuri infatti di quanta parte del libro provenga da lei e quanto provenga da altri precedenti trattati. Perciò in questo contesto Wei Huacun può essere considerata come l’unica autrice del testo, allo stesso modo secondo cui Zhuangzi viene considerato l’autore del Zhuangzi e Laozi l’autore del Daodejing.Wei Huacun è menzionata come Wei Huacun Furen (la moglie di Wei Huacun). Wei Huacun è infatti un nome maschile. Probabilmente il Signor Wei fu uno storico e sua moglie prese il nome da lui. La storia non ci dice molto della sua vita, ma la leggenda della signora Wei Huacun è raccontata come segue:“Sin da piccola Wei Huacun si dedicò molto seriamente alla meditazione daoista, allo studio di Laozi, di Zhuangzi e dell’alchimia interna. All’età di 24 anni i suoi genitori le combinarono un matrimonio e così dovette abbandonare la pratica. Ella continuò a ricercare la Santità a dispetto dei doveri familiari e trovò un modo per continuare a praticare e coltivare la il Dao. Dopo aver cresciuto i suoi figli annunciò che avrebbe ripreso nuovamente il suo Cammino. Perciò si ritirò in solitudine per praticare esclusivamente il Dao.Un giorno durante la meditazione fu avvolta repentinamente dalla musica e dal suono di carri che si avvicinavano. In una luce abbagliante apparvero quattro Santi del cielo, lì richiamati dal profondo rispetto per la sua disciplina e per la sua pratica incessante, trasmettendole dei libri sacri e onorandola con il nome di “La Signora della Montagna del Sud”. Uno di loro era Jing Lin Zhen Ren e si racconta che fu lui a trasmetterle lo Huang Ting Jing”. Sia che sia stato un dono degli dei o compilato partendo da trattati più antichi oppure scritto di propria mano, Wei Huacun è quindi la persona responsabile della pubblicazione dello Huang Ting Jing e delle tecniche descritte in questo lavoro.Perciò diviene chiaro ora che il generale Qi Jiguang, un uomo, compilò e pubblicò le tecniche marziali più importanti del suo tempo e che Wei Huacun, una donna, in una maniera similare riassunse gli aspetti principali del lavoro daoista sull’energia e sulla condotta di vita.Cosi si può dire che l’arte che fu poi chiamata Taijiquan abbia tratto origine dal lavoro sull’arte marziale di un uomo e dal lavoro sullo sviluppo dell’energia interna di una donna. Entrambi questi aspetti furono completati in un unico sistema da Chen Wangting. E così nacque il Taijiquan. Creato in uguale misura da un uomo ed una donna.
Autore Jan Silberstorff , nato nel 1967, è discepolo del Gran Maestro Chen Xiaowang dal 1993. Ha fondato nel 1993 con il suo Maestro la Chen Xiaowang World Taijiquan Association (CXWTA) e ne dirige la sezione tedesca (WCTAG). Nel 2002 ha pubblicato il suo primo libro “Chen”. Sito Web: www.wctag.de